Il Girasole Edizioni

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LIBRI CON LITOGRAFIA

Antonio Motta
Bruno Caruso - pittore di ragione

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Bruno Caruso
La memoria del pittore

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Giuseppe Quatriglio
Il coccodrillo del papireto

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LIBRI D'ARTISTA


La collana I diamantini è nata nel 2012. Lepidi, novi, expoliti, i suoi libelli cuciti a mano e in tiratura limitata a 60 copie (più alcune prove di stampa) racchiudono un tesoretto poetico e artistico.
Ciascuno offre al lettore poesie per lo più in prima edizione italiana.
Ogni libretto è uno spazio d’incontro tra un poeta ed un artista che a lui si ispira.
Le pagine interne, in speciale carta fatta a mano della Cartiera di Sicilia, recano impressi i testi poetici e il
colophon. Sull’ampia aletta di copertina, in carta Tiepolo di Fabriano, la stampa, con tecniche varie, di immagini ispirate alle poesie. Ciascun libretto, in formato A5, è numerato e firmato.



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Leonardo Sciascia
amateur d'estampes
2018-2019


a cura di Francesco Izzo

(catalogo)

Ventinove incisioni partecipano alla nona edizione (2018-2019) del Premio «Leonardo Sciascia amateur d’estampes».
Nato nel 1998 per iniziativa degli Amici di Leonardo Scias cia (www.amicisciascia.it) esso si è andato affermando come tra i più prestigiosi appuntamenti internazionali della grafica d’arte nel suo intimo rapporto con la letteratura.
L’accesso al concorso è esclusivamente per invito degli Amici di Leonardo Sciascia.
Il giudizio finale sulle opere è affidato ad alcuni artisti particolarmente apprezzati da Leonardo Sciascia: Piero Guccione (presidente onorario), Carla Horat, Edo Janich, Giuseppe Modica, Roberto Stelluti, Gaetano Tranchino, oltre a due artisti invitati alle precedenti edizioni: Krzysztof Skórczewski e Evan Summer. In precedenza Luisa Adorno, Eduardo Arroyo, Bruno Caruso, Rodolfo Ceccotti, Domenico Faro, Federica Galli, Gian Franco Grechi, Nunzio Gulino, si sono avvicendati in giuria.
Dopo il consueto ciclo di esposizioni itineranti tutte le incisioni in concorso entreranno come sempre a far parte del patrimonio della Civica Raccolta di Stampe «Achille Bertarelli», nel Castello Sforzesco della città di Milano di cui dal 2010 gli Amici di Sciascia sono stati insigniti del titolo di
Benefattori.

ISBN: 978-88-97466-21-5

Leonardo Sciascia
amateur d'estampes
2015-2016


a cura di Francesco Izzo

(catalogo)


Ventinove incisioni partecipano all’ottava edizione (2015-2016) del premio Leonardo Sciascia amateur d’estampes.
Nato nel 1998 per iniziativa degli A
MICI DI LEONARDO SCIASCIA(www.amicisciascia.it) esso si è andato affermando come tra i più prestigiosi appuntamenti internazionali della grafica d’arte nel suo intimo rapporto con la letteratura.
L’accesso è rigorosamente per invito degli A
MICI DI LEONARDOSCIASCIA mentre il giudizio finale sulle opere è affidato ad una giuria di artisti particolarmente apprezzati da Leonardo Sciascia: Piero Guccione, Carla Horat, Edo Janich, Giuseppe Modica, Roberto Stelluti, Gaetano Tranchino.
In precedenza Luisa Adorno, Eduardo Arroyo, Bruno Caruso, Rodolfo Ceccotti, Domenico Faro, Federica Galli, Gian Franco Grechi, Nunzio Gulino, si sono avvicendati in giuria.
Dopo il consueto ciclo di esposizioni itineranti, tutte le incisioni in concorso entreranno come sempre a far parte del patrimonio della Civica Raccolta di Stampe «Achille Bertarelli», nel Castello Sforzesco della città di Milano di cui dal 2010 gli Amici di Sciascia sono stati nominati benefattori.


ISBN: 978-88-97466-20-8


Manlio Sgalambro
Dal ciclo della vita

(poesie)

In origine, la concezione di questo libro nasce affettuosamente per la ricorrenza del novantesimo genetliaco di Sgalambro (egli ignorava che vi sarebbe stato accluso un "dono" di Battiato).
Successivamente, attraversato da un presagio purtroppo rivelatosi fatale, me ne sollecitò la stampa.
Le ultime bozze, così, mi furono affidate tre giorni prima della sua scomparsa.
Il volume viene pertanto fedelmente pubblicato come concordato con l’Autore.

a.s.



La poesia al massimo -o a limite- decreta, non descrive. Ammirare l’elegia che ci circonda non comporta che tutto
educatamente sia ascrivibile o classificabile. Esiste uno status che travalica e connota oltre l’apparente. È facile impaludarsi nel visibile.
Allora, la ricerca che coniuga traversie e intelligenza diventa vestigio siderale. Il linguaggio non può evocare il soffio del decoro. Esso affonda anche nell’impoetico (ma cos’è, poi, tale novero?) per riemergere come trasalimento, attraversando il deserto temporale che incarna per farsi espressione di “detti irreali”.
Questo testo di Manlio Sgalambro è disseminazione di scandagli e dissezioni perenni che, nell’atto stesso in cui vengono celebrati, si ammantano di sortilegi, dovizie, di dolente irrisione. Si allarga il dileggio della “dannazione eterna” che innerva vita e morte come costellazione di scrittura intenta a “scardinare il suono delle parole” in quanto il “ciclo continua” giacché “nell’atto del pensare si dispose il destino”.

Angelo Scandurra

ISBN: 978-88-97466-18-5

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RECENTI RECENSIONI

Giorno 1 Marzo 2015
Il Sole 24 Ore

Il tour delle stampe del Premio
Leonardo Sciascia





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Giorno 9 Novembre 2014
La Sicilia
Il viaggio interminabile nell’immobilità arcaica del mondo contadino

di Salvatore Scalia



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Giorno 19 Ottobre 2014
corriere spettacolo.it
"Dal ciclo della vita"
L'ultimo volo di Manlio Sgalambro

di Antonio Mocciola



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Giorno 3 Marzo 2013
Kult underground
Siciliane - Goliarda Sapienza
di Nunzio Festa



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Giorno 17 Febbraio 2013
La Sicilia
Nei versi di Goliarda Sapienza
si ritrova la Sicilia più vera

di Sergio Sciacca



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Giorno 14 Febbraio 2013
La Sicilia
Ritorno alla lingua madre.
Le poesie in siciliano
di Goliarda Sapienza

di Pinella Leocata



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Giorno 3 Febbraio 2013
Domenicale - Sole24Ore
Una vita da Leone
di Domenico Scarpa



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Giorno 19 Gennaio 2013
Avvenire
Uno scrittore nel cilicio della militanza
di Massimo Onofri



Carlo Levi
Due racconti etnei

(narrativa)


La stampa di queste pagine mi riporta a mio padre. Tornando a piedi dalla Polonia a casa, dai campi di concentramento nazisti, fece un voto. Fino all’ultimo giorno della sua vita, ogni anno il 10 maggio, non mancò mai alla
svelata di Sant’Alfio.
I racconti qui pubblicati racchiudono un mondo. Essi non sono esempi di mera “scrittura” o la prova di destrezza di un testimone alieno, bensì la simbiosi concreta di vita e arte, sottesa ad una multiforme espressione di libertà.
Intelligenza dolente, empatia sofferta: quello di Carlo Levi non è vano esercizio di ragione, ma denunzia delle incongruenze di un contesto esistenziale profondamente irrazionale.
In questi elzeviri la sua voce si fa carne offesa, rivalsa di emarginazione, si associa ai cristi dai piedi nudi e dal grido smorzato che non risorgono, come si tocca nella possanza delle sue idealità, nella poesia della sua scrittura che diviene canto, nei colori di un universo dove intramontabile è l’utopia del riscatto.
Più che mai “Le parole sono pietre”: pietre laviche, naturalmente.


Angelo Scandurra

ISBN: 978-88-97466-19-2

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Goliarda Sapienza
Siciliane

(poesie)


Questo gruppo di diciotto brevi poesie siciliane è stato da me ritrovato nel grande mare delle carte di Goliarda quando ho affrontato il lavoro di raccolta dei componimenti che costituiscono, il suo corpus poetico ancora inedito. Si presentava unitario, una serie di fogli non inframezzati da altri componimenti in italiano. Appartiene a un unico periodo? Forse queste poesie furono scritte tutte di seguito? Quando? Non è facile stabilirlo. L'unica data certa nella poesia di Goliarda Sapienza è il 1953, l'anno della morte della madre. Anche a me Goliarda ha ripetuto che solo allora ha cominciato a scrivere versi confluiti poi nella raccolta, a cui queste poesie si ricollegano, anzi sembrerebbero quasi dirette traduzioni.
E qui sta il punto.
A Goliarda l'ispirazione di
Ancestrale non dovette bastare, la versificazione in lingua italiana non era sufficiente. Il suo ritorno indietro doveva essere completo. Mancava la sua lingua madre nei versi di Ancestrale. Non è poco. Per ritrovarla dovette discendere agli inferi attravero l'analisi freudiana che avviò dopo il tentativo di suicidio del 1962.
Secondo me questi versi vengono dopo quella data. Ma per offrire ai lettori una chiave di lettura, ho aggiunto in fondo alla raccolta la poesia in italiano
A mio padre, l'uomo responsabile di tutta l'ancestralità di Goliarda, l'uomo della Civita che inizia la figlia alla vita popolare, ritrovato nel suo inconscio remoto come ritorno del rimosso dopo il travaglio dell'analisi.
Perché la lingua madre di Goliarda era quella di suo padre, la cui voce fu per lei la Sicilia catanese. Per sempre.

Angelo Pellegrino


ISBN: 978-88-97466-10-9


Marco Nereo Rotelli
Parole per mare

(disegni e poesie)


Ho cercato tra i testi più belli degli amici poeti del Mediterraneo le parole che raccontano il mare, per trasformarle poi in emozioni e visioni. Sono versi donati o scelti, sono piccole "rotte del pensiero" verso molteplici orizzonti che il mare dona.


m. n. r.


Con versi di:
Adonis, Anedda, Augry-Merlino, Bekri, Broggiato, Castaño, Condorelli, Conte, Cuevas, Dall’Aglio, Khoury-Ghata, Lisi, Pecora, Rafanelli, Scandurra, Sgalambro, Spaziani, Yang, Zucchi.



ISBN: 978-88-97466-08-6


Leonardo Sciascia
amateur d'estampes
2012-2013

a cura di
Francesco Izzo

(catalogo)


Ventisei incisioni partecipano alla settima edizione (2012- 2013) del premio Leonardo Sciascia amateur d'estampes.
Nato nel 1998 per iniziativa degli AMICI DI LEONARDO SCIASCIA (www.amicisciascia.it) il premio si è andato affermando come tra i più prestigiosi appuntamenti della grafica d'arte intemazionale nel suo intimo rapporto con la letteratura.
L'accesso è rigorosamente per invito degli Amici di Leonardo Sciascia mentre il giudizio finale sulle opere è affidato ad una giuria di artisti particolarmente apprezzati da Leonardo Sciascia: Piero Guccione, Carla Horat, Edo Janich, Giuseppe Modica, Roberto Stelluti, Gaetano Tranchino. In precedenza Luisa Adorno, Eduardo Arroyo, Bruno Caruso, Rodolfo Ceccotti, Domenico Faro, Federica Galli, Gian Franco Grechi, Nunzio Gulino, si sono avvicendati in giuria. La pausa seguita all'edizione straordinaria svoltasi in occasione del ventennale della scomparsa di Sciascia (1989- 2009) ha portato ad alcune si-gnificative innovazioni: la va-lorizzazione complessiva dei riconoscimenti offerti agli artisti, l'allargamento delle tecniche accettate anche alla xilografia, l'ingresso di nuovi partners espositivi nel comitato promo-tore della manifestazione. Dopo il consueto ciclo di esposizioni itineranti tutte le incisioni in concorso entreranno come sempre a far parte del patrimonio della Civica Raccolta di Stampe "Achille Bertarelli", nel Castello Sforzesco della città di Milano di cui nel 2010 gli Amici di Sciascia sono stati nominati benefattori.

ISBN: 978-88-97466-06-2

Scarica il calendario definitivo delle mostre edizione 2012-2013


Carlo Muscetta Leone Ginzburg

a cura di
Vincenzo Frustaci
risvolto di copertina di
Carlo Ginzburg

(carteggio inedito)



Il ventiquattrenne Leone Ginzburg incontra Carlo Muscetta, di tre anni più giovane, nel 1933. Tra i due, provenienti da ambienti diversissimi (Odessa, poi Berlino, poi Torino da un lato; Avellino dall’altro) scatta una simpatia che si trasforma quasi subito in amicizia. Essa è testimoniata dalle lettere pubblicate qui: sei di Ginzburg, due di Muscetta. I due giovani parlano di conoscenti comuni, di libri, di progetti letterari. S’intravedono divergenze di gusto e di temperamento: Muscetta fa spedire a Ginzburg le poesie di Alfonso Gatto; Ginzburg non nasconde la sua insofferenza per la “poesia di tipo ungarettistico in genere”, che riconduce al proprio “positivismo o non so che altro antipoeticismo”; e tre anni dopo parla di
Lavorare stanca, l’opera prima di Pavese, come del “più bel libro di versi uscito in Italia”. Sono frammenti di una geografia letteraria, allora molto più variegata di quella dell’Italia di oggi (a Torino, evocato indirettamente da Ginzburg, c’è anche Carlo Dionisotti che lavora già agli indici del «Giornale storico»). Ma accanto alle diversità che alimentano il dialogo tra i due amici c’è quello che li unisce, e che la censura fascista impediva di dire. “Basterà il nome di Gobetti o di Petrini” scrive Muscetta, quando i due si danno ancora del lei “a promuovere una di quelle lunghe chiacchierate che mi trovano pronto e fresco, e che a lei pure, ho capito, piacciono non meno di me”. In quelle chiacchierate non si parlava solo di letteratura.

I due amici si ritrovarono nel 1943, nella Roma occupata dai nazisti; furono arrestati nella tipografia dove si stampava il giornale clandestino «L’Italia libera», e incarcerati a Regina Coeli, dove Ginzburg morì il 5 febbraio 1944. Nel ricordo apparso su «L’Italia libera» del 27 ottobre di quell’anno Muscetta sottolineò il legame, e la distanza, di Ginzburg rispetto alla tradizione gobettiana:
“Ma al tempo stesso egli sentì non meno profondo il bisogno di reagire a quanto v’era di genialmente improvvisato nella febbre che consunse Piero Gobetti, e negli studi letterari e storici portò la passione per il particolare e il concreto sino a un’esattezza quasi pedantesca. La filologia era un altro aspetto della sua scrupolosa e delicata coscienza morale”.
Sono parole in cui il rimpianto per l’amico scomparso s’intreccia all’intelligenza del critico.

Carlo Ginzburg



ISBN: 978-88-97466-07-9

Libreria Cavallotto, Catania - 4 Dicembre 2012
PRESENTAZIONE LIBRO
"SCRIVERE L'INCÀVO"
di MIGUEL ÀNGEL CUEVAS

Relatori
Maria Attanasio, Giovanni Miraglia e Angelo Scandurra

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IL GIRASOLE EDIZIONI E
LA SOCIETA' ITALIANA DELLE LETTERATE
HANNO APPOSTO UNA TARGA IN MEMORIA DI GOLIARDA SAPIENZA
Clicca qui per leggere l'articolo completo sul viaggio sentimentale e letterario di Goliarda Sapienza
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INCONTRO CON IL FILOSOFO SGALAMBRO
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RECENSIONI 2012


Giorno 4 Dicembre 2012
La Sicilia
Scrivere la forma: poesia e scultura con Cuevas



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Giorno 24 Maggio 2012
Le Recensioni del Filosofo Impertinente

“Nell’anno della pecora di ferro” di Manlio Sgalambro"
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Giorno 7 Maggio 2012
La Sicilia
Sgalambro poeta
alla ricerca della parola incisiva






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